Come ascoltare le onde lunghe.

 

La maggior parte degli apparati amatoriali non ha la possibilità di ascoltare le onde lunghe, alcuni non scendono sotto i 100 KHz e altri pur facendolo non hanno sensibilità.  Per questo occorre autocostruirsi almeno un convertitore, se non un ricevitore ad hoc.

Ci sono schemi molto semplici e di prestazioni discrete, per esempio il seguente nel quale GW4ALG utilizza un dual-gate mosfet come mixer.  Consiglio una visita al suo sito: http://www.alg.myzen.co.uk/radio/136/home.htm

 

 

L4 e L5 sono medie frequenze a 10 MHz da tarare per la massima uscita; in ingresso ho preferito mettere un filtro passa-basso che taglia da circa 600 KHz a scendere in modo da poter ascoltare anche fuori dei 137 KHz per i quali in origine era previsto il circuito, per realizzarlo occorrono due induttanze da 21 microHenry ciascuna, questo valore (per chi non disponga di un induttanzimetro) si ottiene avvolgendo 32 spire (senza spazio fra una spira e l' altra) di filo di rame smaltato di diametro fra 0,25 e 0,5 mm (valore non critico) su un supporto isolante di 3 cm di diametro.  Conviene piazzare le due bobine su assi perpendicolari.

 

 

 

 

 

Questo converter funziona abbastanza bene, ma è possibile fare ancora meglio.

 

 

Lo schema seguente è di KF5CQ e impiega un mixer SBL-3 difficile da reperire, ma Franco Rota (che potete trovare all’ indirizzo http://www.rfmicrowave.it/ita/catalogo.php) ha in catalogo il TAK-5 che è perfettamente compatibile, anche se un po’ costoso.  Però lo si può recuperare da alcune schede surplus con un po’ di pazienza, che forniscono anche dei GRA-6 dalle caratteristiche similari a un prezzo molto più abbordabile.

Esaminiamo lo schema: cominciando dal basso vediamo l’ oscillatore locale che è molto curato, al posto dell’ MPF-102 che non si trova quasi più è possibile usare il 2N3819 mentre il 2N4401 può venire sostituito dal 2N2222 senza alcun problema.  Il primo FET oscilla, il secondo fa da separatore, il transistor amplifica il segnale e lo invia al trasformatore T2 dal quale va a un filtro passa basso prima di raggiungere il mixer.

Il front-end è semplicemente un filtro passa basso a due celle che taglia da 600 KHz in modo da consentire l’ ascolto della parte bassa delle onde medie e di tutta la gamma onde lunghe.

 

 

 

All’ uscita del mixer c’è un diplexer il quale gli “fa vedere” l’ impedenza corretta di 50 Ohm e infine un fet che provvede a una leggera amplificazione del segnale per compensare le perdite.

L’ unico componente da tarare è il compensatore C1 per la massima uscita, volendo anche il C2 per avere la frequenza del quarzo maggiormente precisa .

Ho progettato i circuiti stampati, eccoli qua:

 

Converter lato componenti:

 

 

Converter lato rame:

 

 

La parte oscillatore lato componenti:

 

 

La parte oscillatore lato rame:

 

 

Occorre fare attenzione quando stampate l’ immagine del lato rame perché occorre settare le dimensioni per rispettare le distanze fra i piedini del mixer, altrimenti questi non combaciano con le piste dello stampato.

La parte oscillatore va alimentata a 9 volt, consiglio di stabilizzare con un integrato tipo 7809 tenendo presente che l’ assorbimento è basso, attorno ai 30 mA massimo.

Non è strettamente necessario usare il TAK-5 (o il SBL-3), anche il GRA-6 si presta ugualmente ma ha una diversa piedinatura, che qui potete confrontare:

 

 

è bene realizzare il converter in due diversi circuiti stampati.   Devono rimanere separati da una schermatura e collegati fra di loro e alla radio da cavi coassiali (per es. RG-174) in modo da evitare disturbi, il segnale a 4 MHz dell' oscillatore deve rimanere confinato nella sua scatola, e i segnali eventualmente presenti nella banda dove andremo ad ascoltare non devono ovviamente disturbare la ricezione.

 

 

 

 

 

 

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